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ESAMI ABILITANTI 2022 ALLE PROFESSIONI AGRARIE. CRESCONO ANCORA GLI AGROTECNICI: +21%

La professione di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato non conosce crisi ed i dati degli esami abilitanti 2022 lo dimostrano. E’ stata infatti raggiunta la soglia dei 2.000 candidati (1.990 per l’esattezza), il numero più alto in assoluto. Alle spalle degli Agrotecnici arrancano gli altri Albi di settore, con numeri decisamente inferiori. Seppure questa eccezionale crescita sia stata favorita -così come per tutti gli altri Albi- dallo svolgimento on-line della prova, la primazia degli Agrotecnici era solida da tempo essendo, dal 2012 ininterrottamente, questo il primo Albo di settore come candidati agli esami abilitanti.

LA PRESENZA DEI LAUREATI
I laureati magistrali
Fra le diverse Classi di laurea che accedono all’Albo degli Agrotecnici laureati crescono ancora, rispetto all’anno precedente -a sua volta caratterizzato da un robusto incremento-, i laureati magistrali, nel complesso aumentati ancora del +8,80%, ma con significative differenze fra le diverse lauree.

Infatti le lauree magistrali in scienze agrarie e forestali ed in scienze produzioni animali aumentano di oltre il 30%; bene anche le lauree magistrali in scienze ambientali e naturali, in crescita di oltre il 16%. Diminuiscono invece le lauree magistrali in biotecnologie e quelle non specifiche del settore.
Nel corrente anno è stato valutato per la prima volta anche il voto di laurea con risultati interessanti: sceglie l’Albo degli Agrotecnici laureati chi ha voti più alti.
Ben il 41% dei laureati magistrali che hanno presentato domanda per diventare “Agrotecnico laureato” ha infatti ottenuto il massimo dei voti (110 oppure 110 e lode. Ed il 3% di loro vanta anche la “menzione”). Ciò comporta evidentemente una maggiore qualificazione di questi futuri professionisti.

I laureati di primo livello
Nell’insieme i laureati triennali fanno registrare un +14,70%, con aumenti in pressochè tutte le tipologie di provenienza ma in particolare -ed a differenza delle magistrali- in biotecnologie agrarie, categoria che segna un incremento di quasi il 50%. Bene anche scienze agrarie e forestali, con +9%; ma meglio fanno i laureati in scienze produzioni animali con oltre +11%.
Fra i laureati triennali il massimo dei voti si riscontra in meno casi, pari complessivamente all’11% del totale, soprattutto concentrati nella fascia 110 e lode, con anche alcune “menzioni”.

LA PRESENZA DEI DIPLOMATI
All’Albo possono (ancora) iscriversi anche i diplomati in agraria (diplomi di “agrotecnico” e di “perito agrario”), seppure dovendo svolgere un tirocinio di 18 mesi, preliminare all’esame.
Fra le tipologie dei diplomi quello di “perito agrario” è largamente prevalente, in crescita rispetto all’anno precedente, addirittura del +53% (in numero, 483 persone. Se poi aggiungiamo anche i laureati con quel diploma, il numero complessivo dei “periti agrari” sale a 639 unità). E’ del tutto evidente che questi diplomati, potendo scegliere fra più Albi quello per loro migliore, scelgono quello degli Agrotecnici. Fanalino di coda, invece, i diplomati “agrotecnici” che, seppure in crescita (+14%), lo sono meno della media generale; in sintesi essi sono l’ultima categoria fra quelle che accedono alla professione, forse quasi residuali. A dimostrazione della profonda trasformazione compiuta dalla categoria professionale, ormai prevalentemente composta -nei nuovi accessi- da laureati (e, in minor parte, da diplomati “periti agrari”).

I “TRASFERIMENTI” DA ALTRI ALBI
Un ulteriore fenomeno interessante è quello rappresentato da candidati agli esami abilitanti di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato che dichiarano (anche se tutti non lo fanno, per reticenza) di essere iscritti in altri Albi (per questi soggetti pertanto il conseguimento di una ulteriore abilitazione è evidente presupposto per un successivo trasferimento di iscrizione).

I numeri sono ovviamente contenuti (pari al 3,3% di tutti i candidati), ma significative le provenienze: la maggior parte è in “trasferimento” da un altro Albo agrario e poi dal settore dell’ingegneria ambientale. Piccoli numeri, si diceva, ma che si cumulano negli anni. “Siamo sin troppo soddisfatti -ha dichiarato Roberto Orlandi, Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati-, sono numeri, insieme ad una qualità dei candidati, che superano ogni più rosea previsione. Mi verrebbe da dire, se non fosse un paradosso, che sono numeri fin troppo alti, che fatichiamo a gestire. Ciascuno di questi 2.000 candidati ha infatti esigenze individuali e diverse: noi vogliamo poterli concretamente aiutare tutti, anche nell’avvio della professione. E dal momento che siamo passati, in soli quattro anni, da 1.000 a 2.000 nuovi ingressi, la nostra struttura si trova davvero sotto forte pressione, ma non deluderemo nessuno.” Non nasconde la sua soddisfazione nemmeno l’Agr. Dott. Alessandro Maraschi, “Coordinatore” del Comitato Amministrativo della Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati “La sinergia fra la Gestione previdenziale ed il Collegio Nazionale ha dato buoni frutti anche quest’anno. Del resto la nostra Gestione previdenziale, per quanto piccola, ha inanellato performance di tutto rispetto. Negli ultimi dieci anni (dal 2012 al 2021) il numero dei nostri professionisti in attività è cresciuto in media del 6% all’anno. Ogni anno, per dieci di seguito. Nessuna altra categoria ha saputo fare di meglio.

Contemporaneamente crescono anche i redditi medi dichiarati ed il numero di previdenti che sceglie di pagare volontariamente (Maraschi sottolinea “volontariamente”) aliquote più alte.
Anche quel 3% di candidati, già iscritti in altri Albi ed in procinto di lasciarli per quello degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, sono convinto che lo faccia, fra l’altro, per la validità delle policy previdenziali che abbiamo saputo mettere in atto”.

LE PROSPETTIVE FUTURE
Con il corrente anno accademico sono partite le nuove “LP-Lauree professionalizzanti”, con 11 corsi di laurea, destinati ad aumentare rapidamente.
Queste lauree prevedono la partecipazione dell’Albo degli Agrotecnici laureati alla formazione dei nuovi laureati e sono direttamente abilitanti alla professione.
Gli esami di abilitazione “tradizionali” inizieranno il 22 novembre prossimo, e si protrarranno per due settimane circa, secondo il calendario disposto da ciascuna delle 38 Commissioni giudicatrici.

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