AGROTECNICI: + 30% I CANDIDATI AGLI ESAMI ABILITANTI
Un risultato senza precedenti: nella categoria “laureati magistrali” l’incremento è addirittura del 51%
Partita nel peggiore dei modi (con l’Ordinanza pubblicata con quattro mesi di ritardo per la mancata firma del Ministro, solo a fine luglio e scadenza dei termini per la presentazione delle domande nella settimana successiva a Ferragosto) la sessione 2021 degli esami abilitanti alla professione di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato si è invece conclusa nel migliore dei modi, facendo registrare il più alto numero di domande di partecipazione nella storia dell’Albo.
Seppure i dati non siano ancora definitivi (stanno ancora pervenendo le ultime domande inviate a mezzo di raccomandata, ma si tratta di poche decine) quelle già arrivate sono 1.460, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente.
Un risultato controcorrente rispetto alla generalizzata crisi di vocazioni che affligge da alcuni anni le professioni tecniche (ed oggetto di numerosi approfondimenti giornalistici), nell’ultimo anno aggravata dall’epidemia da COVID-19, che ha portato alla chiusura di molte Partite IVA.
L’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati invece non sembra conoscere rallentamenti, anche per le sue policy capaci di creare ricchezza e lavoro; del resto è un fatto che nel periodo compreso fra il 2012 ed il 2020 il numero di professionisti in attività sia cresciuto, in media, del 6,40% all’anno. Ogni anno, per nove anni consecutivamente (nel 2020, nonostante la crisi economica, il numero dei nuovi professionisti è aumentato del 5,40%)
Nessun altra categoria professionale o settore economico italiano ha saputo fare meglio, in termini occupazionali.
Per quanto riguarda le domande agli esami abilitanti 2021 i primi dati indicano un fortissimo incremento dei laureati magistrali (+ 51% rispetto al 2020), soprattutto delle classi di laurea in Scienze agrarie e forestali.
L’incremento dei laureati di primo livello è, per così dire, minore (+ 22%) ma anche qui a crescere di più sono le Classi di laurea di scienze agrarie, forestali ed agro-alimentari; a seguire i laureati in Scienze ambientali e naturali. Per la prima volta in assoluto il totale dei laureati supera le 1.000 unità.
Fra i diplomati che ancora possono accedere all’Albo (però con un più lungo periodo di tirocinio, 18 mesi anzichè i 6 richiesti ai laureati) si registra un forte incremento di quelli con titolo di “perito agrario”, che aumentano del 41% ed alla fine supereranno certamente le 400 unità.
“Sono risultati che superano ogni nostra aspettativa -ha dichiarato Roberto ORLANDI, Presidente Nazionale dell’Albo- ma evidentemente l’impegno e la serietà alla fine pagano. La cifra del nostro Albo è quella di essere a totale servizio degli iscritti e sempre interveniamo a loro tutela, quando ci viene richiesto. Da nove anni siamo il primo Albo professionale del settore agro-alimentare come numero di candidati; sia nel 2019 che nel 2020 abbiamo raccolto, da soli, il 50% di chi ha scelto una professione agraria. Ma questa volta -conclude Orlandi- abbiamo davvero superato ogni traguardo. Un risultato che, se da un lato ci gratifica, dall’altro ci carica di una grande responsabilità nei confronti di tanti giovani che hanno affidato a noi le loro prospettive di crescita futura. Ci impegneremo al massimo per non tradire questa loro fiducia.”
Dello stesso avviso l’Agr. Dott. Alessandro MARASCHI, Coordinatore del Comitato Amministratore della Cassa di Previdenza AGROTECNICI/ENPAIA “Anche in questa occasione abbiamo supportato le attività informative del Collegio Nazionale occupandoci di dare chiarimenti sul valore di avere una Cassa previdenziale come la nostra, autonoma dall’INPS e che presenta risultati eccellenti in favore dei propri previdenti. Il fatto che il 5% delle domande di abilitazione pervenute siano di soggetti che dichiarano di essere iscritti in un altro Albo, e di esercitare già la professione, indica la volontà di questi colleghi di voler migrare verso lidi previdenziali più accoglienti e la cosa non può che farci piacere. Oltre ad essere la plastica dimostrazione della bontà delle politiche previdenziali che mettiamo in atto. Evidentemente non è più l’epoca di “recinti chiusi” ed oggi anche i professionisti valutano e scelgono le condizioni e gli Albi per loro migliori. Con questi numeri -conclude Maraschi- ci aspettiamo un significativo incremento delle iscrizioni previdenziali nel 2022.”
Gli esami di abilitazione inizieranno il 23 novembre prossimo, e si protrarranno per due settimane circa, secondo il calendario disposto da ciascuna Commissione.